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UNIVERSAL ROBOTS ALLA BIENNALE ARCHITETTURA 2025
Alla Biennale di Venezia, i cobot Universal Robots animano l’installazione bio-tecnologica "Geological Microbial Formations" di ETH Zurich e EPFL, unendo architettura e microbiologia.
www.universal-robots.com

Alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, i robot collaborativi Universal Robots sono protagonisti di Geological Microbial Formations, un’installazione vivente firmata ETH Zurich e EPFL, che fonde microbiologia, architettura e automazione in un unico gesto di creazione bio-tecnologica.
Nel Padiglione "Natural." allestito all'Arsenale, un cobot Universal Robots opera come parte integrante di una fabbrica microbica in continua trasformazione. Lo vediamo al lavoro ogni giorno mentre deposita strati di sabbia e soluzioni biologiche in un processo di fabbricazione incrementale ispirato agli stromatoliti, antiche strutture geologiche formate da comunità batteriche. Attraverso la collaborazione tra macchina e microbo, la materia si trasforma in architettura: un lento crescere che unisce intelligenze naturali e artificiali.
Geological Microbial Formations è un esperimento multidisciplinare che esplora una nuova frontiera della costruzione: non più edificare estraendo, ma coltivare forme architettoniche attraverso processi viventi. In questa fabbrica ibrida, il cobot UR non è un semplice strumento, ma un agente attivo di mediazione tra biologia e tecnologia.
«La robotica collaborativa è sempre più presente non solo in fabbrica, ma anche negli spazi della ricerca e della cultura», spiega Enrico Rigotti, Country Manager Italia di Universal Robots. «Essere parte di una delle più importanti manifestazioni artistiche internazionali conferma come i nostri cobot, grazie alla flessibilità, alla sicurezza e alla capacità di interagire con ambienti sensibili e non strutturati, siano strumenti di nuova generazione anche per il pensiero progettuale».
Il braccio robotico in mostra, dotato di sistema di spruzzatura doppia, attiva un processo noto come precipitazione calcitica indotta da microrganismi (MICP), che trasforma sabbia e detriti in formazioni solide simili alla pietra. Un video di accompagnamento permette al pubblico di osservare anche la vita microscopica dietro ogni strato: movimenti batterici, cristallizzazione e legami mineralogici.
L'installazione è visitabile per tutta la durata della Biennale e mette in luce anche il potenziale dei cobot nel costruire in modo sostenibile, recuperando materiali di scarto come sabbia riciclata, segatura e detriti minerali. Una riflessione radicale sulla circolarità applicata all’architettura.
Universal Robots conferma con questa presenza il suo impegno a rendere l’automazione industriale sempre più accessibile, versatile e sostenibile. Dai contesti produttivi a quelli artistici, la robotica collaborativa si rivela motore di innovazione creativa.
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