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CIAT

Drypack: la soluzione 'plug and dry' per il trattamento del biogas

In Germania e nel resto del mondo, oltre 1.000 impianti di deumidificazione dei biogas sono già dotati di sistemi CIAT. La gamma Drypack è il risultato ottimizzato della combinazione di esperienza e professionalità CIAT nel trattamento delle diverse sorgenti di biogas fino a 6.000 Nm3/h.

Drypack: la soluzione 'plug and dry' per il trattamento del biogas
Consapevole della posta in gioco in termini di energia e ambiente, CIAT implementa un segmento ENERGIA & AMBIENTE che si rivolge a tutti i settori di ACQUE REFLUE, RIFIUTI ed ENERGIA. Basandosi su molti anni di esperienza nel  riscaldamento, raffreddamento, deumidificazione, recupero del calore e qualità dell'aria, e su una ricca offerta di prodotti ancora senza rivali, CIAT offre approcci di sistema coerenti e consistenti che hanno dimostrato la loro affidabilità. Ciò si riflette nel fatto che CIAT è diventata protagonista in Europa nel trattamento del Biogas.
 
Il Biogas offre un enorme potenziale di risparmio nella produzione di elettricità, calore o biometano. Nel suo stato grezzo, esso contiene molte impurità (H2S, NH3, siloxani, ecc.) e una grande quantità di vapor acqueo. Tale vapore riduce l'efficienza energetica e compromette la vita di servizio dei sistemi di recupero, in particolare i motori e le apparecchiature di depurazione. Il Drypack è un'efficiente soluzione di deumidificazione facile da installare e da mantenere per imprese agricole, impianti industriali, impianti di trattamento delle acque reflue, discariche, ecc.
 
Il Drypack è più redditizio, più affidabile, più semplice. Più redditizio, grazie a un elevato livello di deumidificazione che garantisce un'efficace protezione dei motori e  aumenta l'efficienza energetica. Più affidabile, perché è interamente sviluppato e prodotto da CIAT, offrendo la sicurezza di un processo industriale consolidato e un singolo partner. Più semplice, perché il Drypack è disponibile in versioni da quadro, permettendo la rapida installazione e connessione al digestore e al motore.
 
Il Drypack è composto da scambiatori a fascio tubiero, un refrigeratore d'acqua e un separatore di gocce in un sistema omogeneo montato su telaio o pronto da assemblare. Sono disponibili 3 versioni: Drypack One, Drypack Flex e Drypack Plus. Esse garantiscono prestazioni e efficienza combinando scambio termico ottimizzato, efficienza energetica del refrigeratore e separazione a gocce altamente efficiente.
 
Il Drypack One, in grado di trattare fino a 800 Nm3/h di biogas, è un'offerta che comprende 8 modelli configurati per soddisfare le condizioni operative più comuni degli impianti di biogas agricoli. Questi skid sono dotati di refrigeratori AQUALIS o AQUACIAT. E' possibile installare un post riscaldatore opzionale che  permette di ridurre l'umidità relativa riscaldando il biogas attraverso il recupero di calore dal motore. Questa soluzione richiede un investimento e dei costi operativi ridotti.
 
Il Drypack Flex, con capacità di trattamento fino a 2500 Nm3/h, rappresenta il migliore compromesso fra l'adattamento alle esigenze e la facilità di installazione. CIAT seleziona e ottimizza i componenti del sistema per adattarli ai dati specifici dell'installazione. Il sistema viene fornito su un telaio con tutti i vantaggi del “Plug & Dry”.
 
Questa soluzione può includere un economizzatore, ossia uno scambiatore ausiliario che riduce la capacità di raffreddamento e fornisce post riscaldamento senza richiedere calore esterno addizionale. Questa apparecchiatura riduce in modo significativo i costi operativi.
 
Il Drypack Plus è l'offerta più potente, fino a 6000 Nm3/h, e quella che fornisce la più ampia libertà in termini di adattamento. I componenti CIAT offrono combinazioni illimitate per qualunque tipo di gas, portata, temperature e contenuto di umidità. Per esempio, è possibile integrare una funzione di preraffreddamento che viene gestita attraverso uno scambiatore di calore a fascio tubiero collegato ad un dry cooler  a secco che abbassa il carico dal refrigeratore e riduce il consumo energetico del sistema. Questo preraffreddamento riduce notevolmente i costi operativi globali.

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