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La maggior parte delle realizzazioni di data center subisce continue interruzioni del progetto, secondo il rapporto pubblicato da Aggreko

Un nuovo report europeo ha evidenziato come le interruzioni esterne dei cantieri e le pressioni inflazionistiche causino ritardi nella costruzione di nuovi data center e impediscano a questi progetti di adottare pratiche più ecologiche.

La maggior parte delle realizzazioni di data center subisce continue interruzioni del progetto, secondo il rapporto pubblicato da Aggreko
Le difficoltà descritte nella seconda delle due parti del rapporto pubblicato da Aggreko intitolato Uptime in linea, che esplora le sfide che interessano i progetti di costruzione di data center, comprendono la carenza di competenze e di attrezzature, la difficile praticabilità delle alternative rinnovabili e l'approvvigionamento di energia.

Il rapporto evidenzia come la maggior parte degli appaltatori sia costretta a prolungare le tempistiche a causa delle difficoltà di approvvigionamento, con l'aumento dei costi che aggrava le difficoltà del settore: solo l'8% degli intervistati non ha segnalato ritardi dovuti a interruzioni della catena di approvvigionamento. La ricerca si basa su un sondaggio condotto su 700 professionisti dei data center che lavorano per grandi aziende nel Regno Unito, in Irlanda, Germania, Francia, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia.

Mentre aumentano le pressioni per l'adozione di costruzioni a basse emissioni di carbonio, il rapporto esplora anche le sfide del settore che impediscono l'adozione di pratiche più ecologiche. Ad esempio, la mancanza di competenze è risultata tra le prime due sfide per l'adozione delle energie rinnovabili durante la fase di costruzione in tutte le regioni analizzate, a parte la Francia.

Billy Durie, responsabile globale del settore Data Center di Aggreko, ha dichiarato: "L'aumento esponenziale dell'utilizzo di Internet a livello globale e l'ascesa del calcolo ad alte prestazioni fanno sì che la domanda di nuovi data center sia destinata a crescere rapidamente. Far fronte adeguatamente a questa crescita del traffico sembra ormai vitale non solo per il settore dei data center, ma anche per la crescita economica dell'Europa in generale.

"Tuttavia, le perturbazioni del mercato, l'aumento dei costi e le pressioni normative fanno sì che le sfide al di fuori del controllo degli appaltatori mettano a rischio le tempistiche dei progetti. La richiesta di nuovi siti per far fronte ai crescenti volumi di traffico significa che questa situazione diventerà presto insostenibile, e che sono necessarie strategie che aiutino a prevenire i ritardi, sostenendo al contempo la transizione verso pratiche rinnovabili".

Billy conclude: "La costruzione di un data center richiede l'intervento coordinato di diversi attori che lavorano all'unisono e, poiché alcuni ritardi sono spesso parte integrante dei progetti di nuove costruzioni, man mano che le interruzioni diventano più comuni, servono anche piani di riserva completi che possano mitigare i problemi. Le innovazioni nelle apparecchiature consentono agli appaltatori di compensare queste sfide con soluzioni pratiche per il controllo dell'energia e della temperatura durante tutta la fase di costruzione".

"Con l'intensificarsi della domanda di data center, le soluzioni ponte discusse nel rapporto pubblicato da Aggreko offrono la stabilità di cui gli appaltatori hanno bisogno per consegnare i progetti nei tempi previsti. Tuttavia, le tecnologie che migliorano la resilienza alle perturbazioni esterne devono anche sostenere i profitti degli appaltatori e le loro credenziali di sostenibilità. Ciò sarà fondamentale per quello che si prospetta come un periodo di crescita insaziabile per il settore".

Per scaricare l'ultimo rapporto di Aggreko, Uptime in linea, CLICCA QUI.

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