www.industria-online.com
19
'14
Written on Modified on
Verlinde
Somec, filiale di Dalkia, ha in appalto i servizi di riscaldamento urbano e di distribuzione di acqua calda sanitaria nel quartiere di Val Fourré a Mantes-la-Jolie negli Yvelines. La nuova centrale a biomasse, inaugurata nel dicembre scorso, è in gran par
Dalkia utilizza gli impianti delle centrali urbane, funzionanti il più delle volte a gas, energia di recupero, nafta pesante, spesso con cogenerazione, che consente di rivendere corrente elettrica ai distributori di elettricità. A Mantes-la-Jolie l'azienda ha deciso di costruire una nuova centrale utilizzando le biomasse come combustibile, vale a dire legna non trattata esente da sostanze chimiche (come pitture o vernici) e sminuzzata e calibrata per quanto riguarda le dimensioni e il contenuto d'acqua. Questa risorsa combustibile deriva dalla frantumazione di pallet, della potatura di alberi in ambiente urbano e da rifiuti vegetali o dalle sterpaglie dei boschi vicini. La raccolta del materiale inutilizzabile dall’industria di trasformazione del legno avviene in un raggio di 80 km attorno alla centrale di Val Fourré.
Ridurre la dipendenza dalle energie fossiliL'azienda belga Vyncke, specializzata nella costruzione di centrali a biomasse, è stata scelta per installare in questa nuova centrale due caldaie a biomasse da 8 MW ciascuna, oltre a tutte le apparecchiature necessarie al loro funzionamento. La centrale è inoltre in grado di fornire il 70% dell'energia annua necessaria al riscaldamento e alla fornitura di acqua calda sanitaria delle 5500 abitazioni di Val Fourré e degli edifici pubblici del circondario, come il liceo, l’università, il centro sportivo, gli uffici amministrativi e il centro ospedaliero François Quesnay. In tal modo, la centrale a gas esistente, da fonte principale d’energia, diventa fonte di supporto, con un significativo miglioramento dell'inquinamento ambientale da carbonio.
Un carroponte con componenti di sollevamento Verlinde completamente automatico.
Questa nuova centrale a biomasse, funzionante 24 ore su 24, è costantemente tenuta sotto controllo da due operatori. Pertanto l’automazione deve essere massima, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione costante delle caldaie. Con il gas in pratica bastava aprire o chiudere una valvola. Con le biomasse, invece, il combustibile solido impone altre modalità di funzionamento, ed in particolare dello stoccaggio del combustibile e dell’alimentazione delle caldaie. Le tre fosse del combustibile sono alimentate di giorno da un via vai di camion. Ogni caldaia ha una fossa separata. Le fosse, grazie al fondo mobile, garantiscono la regolare alimentazione del combustibile. La terza fossa funge da zona di stoccaggio polmone per l’alimentazione delle caldaie durante la notte e, all’occorrenza, il giorno o permanentemente per un periodo di tre giorni. Il carroponte con componenti Verlinde da 6,3 tonnellate in classe 5M, completamente automatizzato, è l’elemento essenziale della gestione della zona di stoccaggio della legna sminuzzata e dell’alimentazione continua delle caldaie.
Una zona di stoccaggio polmone perfettamente suddivisa
Per automatizzare al massimo la zona di stoccaggio principale si è provveduto a suddividerla virtualmente in trenta spazi quadrati di dimensioni identiche. Sul carroponte con componenti Verlinde dotato di una pinza da 3,5 tonnellate, che consente di sollevare un volume di 5 m3 per un carico massimo di 1,5 tonnellate, si trova un elaboratore in corrispondenza del carrello, il quale gestisce anche la centralina idraulica della pinza e le sicurezze di sovraccarico o di sversamento ed è in collegamento permanente tramite una connessione WiFi sicura con l’altro elaboratore dell’impianto, un Simatic di Siemens. Quest’ultimo ha in memoria la suddivisione della zona per poter organizzare in maniera omogenea lo scarico del combustibile. In tal modo, grazie al sensore di rilevamento associato alla pinza, per ogni cella, il sistema sa quale è il livello di materiale presente. Man mano che arrivano i camion carichi di materiale sfarinato il carroponte garantisce il trasferimento del materiale dalla zona di scarico dei camion alla zona di stoccaggio, dirigendosi verso la cella più adatta a ricevere il carico.
Lo spostamento del carroponte su una lunghezza di 30 m, una larghezza di 16 m ed un’altezza di 13 m, è perfettamente sicuro, grazie a circa un centinaio di sensori, codificatori assoluti e finecorsa a camma. Per maggior sicurezza inoltre tutti i dispositivi sono duplicati e tutta la logica del carroponte comunica con gli operatori. Strumento indispensabile al funzionamento della centrale, il carroponte deve garantire una produttività di 140 m3/h di materiale trasportato. Per rispettare questo capitolato la velocità di sollevamento è di 20 m/min, mentre la velocità di spostamento orizzontale è di 63 m/min. La velocità variabile in salita e discesa e in traslazione è stata mantenuta, dal momento che evita i punti di corrente consentendo avviamenti senza scatti e limita l'oscillazione del carico durante gli spostamenti. Analogamente è stato mantenuto il telecomando, per semplificare le operazioni manuali.
Rispetto del capitolato, rispetto dei tempi, affidabilità delle attrezzature e disponibilità delle squadre sono per Jérôme Béarelle, responsabile del progetto in Vyncke, elementi determinati nella scelta di Verlinde per questo progetto per il quale l’automatizzazione è un fattore determinante della produttività delle centrali a biomasse.
Richiedi maggiori informazioni…