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XFACTORY OPEN INNOVATION CHALLENGE: CFI, ABB E TENOVA ORI-MARTIN CERCANO START-UP E PMI

Start-up e PMI specializzate in manifattura addivita e safety potranno veder impiegate le proprie soluzioni nei Lighthouse Plant ABB e Tenova-Ori Martin.

XFACTORY OPEN INNOVATION CHALLENGE: CFI, ABB E TENOVA ORI-MARTIN CERCANO START-UP E PMI

Cluster Fabbrica Intelligente, con il supporto di Regione Lombardia attraverso Finlombarda organizza l’XFactory Open Innovation Challenge: poter diventare fornitori delle grandi aziende che controllano due Lighthouse Plant del Cluster, ovvero Abb da una parte e Tenova - ORI Martin dall'altra.

In pratica, una grande occasione per start-up e PMI specializzate in manifattura additiva e safety. Perché di challenge per start-up ce ne sono tante, ma perlopiù con premi in denaro, magari piccole somme, che magari aiutano, certo, ma che non fanno la differenza. Qui invece c'è l'opportunità di far decollare (potenzialmente) le start-up o aziende che vinceranno.

Il termine ultimo per presentare le proprie candidature è il 20 dicembre.

Il regolamento completo per partecipare si trova qui:https://www.fabbricaintelligente.it/blog/cluster-fabbrica-intelligente-lancia-due-sfide-per-i-lighthouse-plant-di-abb-e-tenova-ori-martin/

La sfida lanciata dal Lighthouse ABB è quella di fornire soluzioni per la stampa 3D di componenti metallici che superino il problema della produzione vincolata ai piccoli lotti. Secondo Fabio Golinelli, direttore industriale dello stabilimento di Dalmine della multinazionale, «il metal additive manufacturing è una tecnologia molto interessante per l’industria manifatturiera», perché consente di creare con un solo pezzo componenti che prima erano costruiti associando, saldando e incollando decine di elementi meccanici. Ciò comporta la diminuzione degli spazi in magazzino, del numero dei fornitori altrimenti necessari, dei costi dovuti ai tempi di montaggio e a quelli legati agli errori umani. Non occorrono investimenti in stampi. «Inoltre – continua Golinelli – possono essere realizzate forme molto innovative, geometrie complesse altrimenti impensabili, con le tecnologie tradizionali». Il problema è che oggi la metal additive manufacturing non è adatta ad una produzione seriale. In genere si realizzano pochi pezzi: ad esempio, componenti di macchinari difficilmente reperibili sul mercato. «Vogliamo vedere – chiarisce Golinelli – se qualche start-up o qualche impresa innovativa ha l’idea giusta, quella che ci consentirebbe di utilizzare questa tecnologia nel contesto di una produzione più vasta».

Tenova - ORI Martin selezionerà proposte relative alla sensoristica per la safety dei lavoratori che operano in aree ad elevato rischio. «La nostra idea – afferma Renato Girelli, Automation & Control Manager di Tenova – è quella di realizzare la piattaforma “sicurezza 4.0”, a partire dalla determinazione di soluzioni innovative per il presidio della sicurezza delle persone nelle aree ad elevato rischio dell’acciaieria, dove accesso e presenza degli operatori vanno rigorosamente disciplinati e gestiti con criteri di identificazione, concessione/negazione dell’ingresso, intercettazione e identificazione in uscita, rilevazione di condizioni di criticità (uomo a terra), e, dove necessario, puntuale localizzazione». In pratica, il Lighthouse cerca start-up, imprese o centri di ricerca in grado di portare nuove idee a proposito di dispositivi da collegare alla piattaforma. «Un mercato dove reperire soluzioni esiste già – continua Maurizio Zanforlin, Direttore R&D ORI Martin – si pensi si dispositivi di controllo dei parametri vitali, a quelli per il rilevamento delle cadute, a quelli di tracciamento delle dotazioni di sicurezza o ancora a quelli per la detection delle emissioni nocive. Ecco, noi cerchiamo delle idee nuove, che consentano un’analisi integrata dei dati di safety provenienti dallo shopfloor». «La sensoristica oggetto della challenge – conclude Girelli - deve presentare caratteristiche di effettiva novità, rispetto a quanto già disponibile sul mercato. Deve in particolare essere affidabile, di ridotto o nullo consumo energetico, con interfacciabilità basata sugli standard tecnologici della comunicazione IoT». Andando nel dettaglio, saranno privilegiate soluzioni con componenti “indossabili”, quelle compatibili con tecnologie già presenti negli impianti, quelle che garantiscono la privacy degli operatori, quelle in grado di interfacciarsi con i sistemi di gestione dati della fabbrica e quelle sostenibili in termini di costi-risultati.

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